I primi documenti notarili citano “Castrum lonzani” attorno all’anno mille, ma molto probabilmente la località sorse molto prima ai tempi delle invasioni barbariche, quando gli abitanti della città romana di Compitum si rifugiarono sulle vicine colline, più facilmente difendibili.

In posizione strategica, arroccata su un colle fra Cesena e Rimini, a dominare la valle del Rubicone, e la vicina pianura, fu contesa da Cesenati e Riminesi e fu più volte distrutta. Nel XIII° sec. i cesenati rasero al suolo e bruciarono la parte della murata difesa dalla Porta del Ponte, area per secoli conosciuta poi come il “Borgo bruciato”, proprio dove oggi sorge Palazzo Turchi, dimora di charme dove alloggiare e perdersi nella storia di questo luogo incantevole. Nel 300 fu feudo dei Malatesta, prima appartenne al sanguinario Gianciotto e poi all’illuminato Carlo che nel 1429 vi morì.

Dopo una breve dominazione veneziana, all’inizio del 500, il feudo passò alla famiglia Rangoni di Modena e successivamente venne amministrato direttamente dallo stato pontificio. Fra 700 e 800 a Longiano sorsero importanti palazzi e chiese e nel 1870 il delizioso Teatro Petrella.

Nel 1850 fu messa a ferro e a fuoco dal temibile bandito Il Passatore, che qui compì uno dei suoi colpi più memorabili. Durante la seconda guerra mondiale subì numerosi bombardamenti, soprattutto dal mare, che infersero ingenti danni.

La sua rinascita si deve, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, alla ricostruzione del Teatro Petrella, divenuto famoso perché dato in uso gratuitamente ai più noti artisti nazionali e internazionali, e alla costituzione della Fondazione d’arte moderna Tito Balestra, con sede nel restaurato castello di Longiano.